lunedì 3 marzo 2014

DA GRANDE VOGLIO FARE IL PILOTA DI DRONI

Da grande voglio fare il pilota di droni. Per imparare c'è un corso base al Fablab di Milano


Un corso base per diventare piloti di droni. L'idea è venuta al Fablab di Milano, officina creativa aperta lo scorso novembre con l'aiuto della Fondazione Mike Bongiorno per Massimo Temporelli ospitare e supportare il lavoro dei makers, gli artigiani digitali.
Oltre a mettere a disposizione stampanti 3D e altri strumenti per la «digital manufacturing», Fablab organizza lezioni e seminari.

L'insegnante è Roberto Alfieri, 50 anni, titolare di una società di produzioni audiovisive. «Utilizzo i droni da cinque anni e danno Roberto Alfieri risultati eccezionali. Le riprese aeree sono bellissime, tant'è che sempre più aziende le richiedono. Ma gli sbocchi professionali per un pilota di droni non sono solo nel mondo dei video e delle immagini. Questi dispositivi funzionano molto bene anche per sorveglianza, sicurezza, ricognizione e perlustrazione. Un mio cliente, ad esempio, è un'azienda di pannelli fotovoltaici che mi chiede di usare i droni per capire se i suoi impianti sui tetti funzionano. E considerando che siamo agli albori della tecnologia per quanto riguarda questi dispositivi, il loro utilizzo crescerà esponenzialmente nei prossimi anni».

Che il pilota di droni sia uno dei mestieri più promettenti lo dice anche la società americana Sparks&Honey, specializzata nell'analisi dei trend: l'ha inserito nel suo ultimo rapporto sui venti lavori del futuro . Basti pensare alle recenti iniziative che hanno fatto notizia: le riprese aeree delle Olimpiadi invernali di Sochi, la partnership tra Fendi e Google per filmare in modo inedito la sfilata milanese della maison.

Anche il corriere Dhl ha di recente testato una consegna di medicinali con un drone. Il fermento per questa tecnologia è così alto che gli analisti di Asd Reports hanno previsto uno sviluppo del mercato dai sette miliardi di dollari attuali a 130 miliardi nel 2021. E si stanno muovendo anche le istituzioni: in dicembre l'Enac, l'ente italiano per l'aviazione civile, ha pubblicato uno dei primi regolamenti al mondo sui mezzi aerei a pilotaggio remoto (questo il nome tecnico dei droni). Quando entrerà in vigore, il 30 aprile, farà un po' d'ordine in un settore che finora è stato privo di qualsiasi norma. In estrema sintesi, i possessori di droni sotto i 25 chili dovranno apporre sul mezzo una targhetta e avere un'autorizzazione dell'Enac per operare in situazioni critiche (aree affollate, con infrastrutture e rischi in caso di impatto).
I droni dai 25 chili in su, invece, dovranno essere iscritti a un apposito registro e il pilota dovrà avere un certificato ad hoc per guidarli. Un mese dopo la pubblicazione del regolamento, in gennaio, l'Enac ha organizzato un workshop con 400 operatori interessati allo sviluppo del settore: un ulteriore segnale dell'attenzione che questi strumenti stanno suscitando.



Alessandra Dal Monte
Fonte :il sole 24 ore

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